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Progetto Marcarà – Perù 14-08-2021

L’intento di Associazione Progetto Giulia è offrire un’opportunità a più realtà che si adoperano per il bene dei bambini.

Ecco perché quest’anno (2021) abbiamo contattato Don Raffele Refosco, Don Raffa per gli amici, la cui parrocchia dista mezz’oretta di viaggio da Yungay in Perù. Questa missione che abbiamo visitato nel 2018 ospita al suo interno, oltre ad altre iniziative, un centro diurno per bambini diversamente abili e anziani, un luogo protetto di accoglienza dei più bisognosi. Qui abbiamo deciso di sostenere due progetti.

I disabili e il Centro diurno

Nonostante una recente legge ben strutturata e moderna, nascere in Perù con disabilità è spesso sinonimo di trascuratezza e abbandono, non tanto da parte dei famigliari e del territorio in cui si vive, quanto per mano delle istituzioni e del mondo politico, cieco davanti al reale stato in cui versano queste persone e passivo davanti alla non attuazione della legge.

La frustrazione provata dal disabile, dalla sua famiglia e da chi quotidianamente se ne prende cura si scontra anche con il profondo stato di povertà in cui spesso si vive e l’impossibilità – unita all’ignoranza – di prestare delle cure adeguate ed efficaci per garantire una vita dignitosa.

Un dato positivo è il fatto che sempre meno famiglie “nascondono” il congiunto disabile, come accadeva fino a non molti anni fa, scelta che a volte ne ha decretato la morte prematura o ulteriori sofferenze fisiche e psichiche. La disabilità non è più un tabù.

Oggi si è maggiormente consapevoli che il famigliare disabile non è la “punizione” per qualche sgarro fatto o qualche peccato commesso e che la nascita di un bambino con delle difficoltà fisiche/mentali è un evento che può colpire tutte le famiglie, senza distinzione di status sociale o reddito.

Dei 37 disabili incontrati, tutti con una età compresa tra i 3 e i 35 anni, solo due sono adeguatamente seguiti dalle famiglie, per cui non necessitano di un aiuto da parte della parrocchia.
Per gli altri, anche se in misura diversa, si è manifestata la necessità di un intervento di supporto.

Si è aperto un centro diurno per disabili, ristrutturando degli spazi già esistenti a lato della casa parrocchiale.
All’interno del centro viene fornita una assistenza regolare e completa, che prevede colazione, pranzo e merenda, la possibilità di lavarsi, fisioterapia, attività occupazionali e ricreative, insegnamento di abilità quotidiane (lavarsi, vestirsi, mangiare autonomamente ma anche chiedere il permesso per fare qualcosa, delle informazioni, ringraziare…) e della scrittura e della lettura della lingua spagnola.
Siamo consapevoli che per molte persone disabili raggiungere l’autonomia anche nelle cose più semplici è una sfida da vivere giorno per giorno.

Il centro è stato adeguatamente attrezzato e vede lavorare al suo interno: una fisioterapista che offre un cammino di riabilitazione e/o conservazione delle capacità e abilità motorie; una professoressa che segue un percorso didattico personalizzato e organizza lo svolgimento delle attività previste, e infine un’infermiera che si preoccupa del quadro sanitario. La presenza di queste diverse figure garantisce familiarità e professionalità, disponibilità e preparazione.
Inoltre c’è una collaborazione con alcuni specialisti italiani che in alcuni momenti dell’anno vengono a Marcarà per aiutare a perfezionare il metodo di lavoro.

Le persone a cui questo centro é destinato ne usufruiscono in base alle esigenze, alle problematiche e alle capacità di ciascuno di loro. Alcuni si recano tutti i giorni, alcuni per due o tre giorni a settimana, altri solo per le terapie fisioterapiche.

L’obiettivo del CDD é il benessere fisico, psicologico, emozionale e sociale di persone ancora (molto) giovani, che faticano a trovare nell’ambiente casalingo un luogo dove poter vivere al meglio.

Video centro diurno (a breve in arrivo)

2020

Durante il periodo di emergenza sanitaria del 2020, il centro non ha potuto svolgere la sua normale e quotidiana attività, sia a causa delle restrizioni impartite dallo stato, sia valutando il rischio di mettere a dura prova la salute degli utenti.  Nonostante ciò è rimasto vivo il desiderio di accompagnare e la preoccupazione verso i bambini, ragazzi e anziani che da tempo il centro diurno ha accolto.

Don Raffaele, con il personale del centro e i volontari dell’omg, hanno quindi cercato una modalità diversa per continuare il lavoro intrapreso soprattutto con i bambini disabili, ed hanno deciso di andare loro stessi ad incontrare gli utenti nelle loro comunità, nelle loro case.

Nello specifico, infermiera e fisioterapista escono due giorni a settimana recandosi a casa dei bambini disabili, munite di tutti i dispositivi di protezione, in modo da evitare gli spostamenti a queste persone più deboli e a rischio e abbassando la possibilità di contagio.  La fisioterapista presta servizio a circa 20 disabili. L’infermiera negli altri giorni raggiunge i vari anziani portando i medicinali e gli aiuti di cui necessitano (a volte viveri e vestiario).

La professoressa invece prosegue il suo lavoro all’interno del centro stesso accogliendo a turno un bambino al giorno. Al momento sta seguendo solo 4 bambini che sono quelli che hanno bisogno di maggiore attenzione e supporto.

A causa della pandemia il Ministero dell’Educazione ha adottato la modalità a distanza, proponendo un canale televisivo o una frequenza radio come mezzo di scolarizzazione, tutto questo a discapito di quella fetta di popolazione che si trova in difficoltà economica e che non dispone di televisione, computer, cellulare o altro mezzo di telecomunicazione. Alcuni dei nostri bambini addirittura non hanno ancora l’allacciamento alla linea elettrica, magari hanno il telefono ma non abbastanza linea e così per loro tutto si fa più complicato.

La professoressa dunque ogni giorno prepara un programma adatto per ogni bambino ed inoltre è in costante contatto e collaborazione con la scuola di Marcarà, cosicché i bambini possano ugualmente avanzare con il programma ed equipararsi con i compagni che vanno alla scuola Statale.

Elizabeth, per esempio, una delle nostre bambine con un moderato ritardo mentale e mutismo selettivo, non può frequentare la scuola statale in quanto quest’ultima manca di maestri di sostegno che possano accompagnarla nel suo percorso di apprendimento. Viene quindi seguita dalla nostra professoressa che nel 2020 le ha fatto completare gli studi della scuola primaria.

Altri bambini invece vengono al centro semplicemente per rafforzare le loro competenze o per ricevere aiuto nei compiti, qualcuno ha disabilità di tipo visivo e necessita di maggior supporto. Ecco che il lavoro e sostegno della nostra professoressa diventa per alcuni bambini fondamentale per il loro processo di crescita e sviluppo.

2021

Scrive don Raffaele:

Vorremmo chiedervi che possiate aiutarci a pagare per un anno la professoressa che segue i bambini. La sua paga è di 1200 soles mensuali. Le paghiamo oltre alle dodici mensilità di lavoro altre due mensilità che lo stato chiede di riconoscere ai lavoratori.

L’altro aiuto che vi chiediamo riguarda uno degli utenti che frequenta da vari anni il centro disabili. Si chiama Juan Gabriel. Quando era bambino è stato investito da una macchina ed è andato in coma. Non cammina bene, zoppica vistosamente, con difficoltà di equilibrio, oltre ad avere un ritardo mentale. Un paio di anni fa gli abbiamo costruito la casa, visto che la famiglia viveva con i nonni di Juan. È una casa di terra, come tutte la maggior parte delle case. Si trova in un pendente, quindi entrare in casa non è facile per Juan, soprattutto salire al primo piano. In questo momento c’è una scala di legno senza ringhiera e durante il periodo di quarantena, Juan è caduto varie volte.

Abbiamo pensato di poter rifare tutta l’entrata della casa, in modo da permettere al giovanotto di poter muoversi un po’ più liberamente e installare delle ringhiere per permettere di sostenersi ed per evitare che possa cadere. Inoltre il piano terra della casa è di terra e vorremmo fare il pavimento di cemento dove Juan possa fare gli esercizi correttivi che la fisioterapista gli chiede di svolgere a casa sua.

Sarebbe bellissimo se poteste anche procurarci una cyclette da regalargli per poter praticare gli esercizi in casa.

16 aprile 2021

Arrivano aggiornamenti sull’avanzamento dei lavori per la ristrutturazione della casa di Juan:

11 maggio 2021

È un bel risveglio!  Sul cellulare troviamo una serie di foto e un messaggio di don Raffaele, che dice: “ In queste settimane hanno finito il lavoro alla casa di Juan… qui ci sono varie foto che hanno fatto, l’ultima è il lavoro finito fuori. Ci sono anche foto dell’interno, è praticamente finito… manca la cyclette, ma arriva sicuramente fra un po’!” 

13 maggio 2021

“Cari Michela e Luciano, scusatemi, ma in questi ultimi giorni non sono riuscito a mandarvi le foto e video… ho accompagnato Nadia per più di dieci giorni… adesso mi sto rimettendo qui a Marcarà, ma un po’ alla volta.

Qui vi mando un video che hanno fatto in questi giorni a scuola con i bambini, mentre preparavano un biglietto di auguri per la festa della mamma… è un po’ lungo però si vede l’ambiente dove vengono i bambini a studiare e la professoressa che mi aiutate a pagare, poi magari vi mando qualche foto…  ciao Raffaele”

Giugno 2021

In occasione dell’Assemblea di giugno abbiamo sentito padre Raffaele, che ha voluto essere presente con un saluto… anche se non sappiamo a che ora della notte l’abbia registrato.

06 luglio 2021

I lavori alla casa di Juan sono terminati e anche la cyclette, dopo essere arrivata alla missione, è stata portata a casa del ragazzo, per la sua terapia giornaliera.